EC in una coltivazione

Pubblicato il 22 aprile 2024 alle ore 14:19

L'EC misura la conduttività elettrica e la concentrazione di sostanze minerali nutritive in una soluzione.
Calcolando il valore di EC che si ottiene preparando la soluzione, ci si fa un'idea di quanto cibo si da alle proprie piante, per fornire un'alimentazione corretta fase per fase alle tue piante preferite.
Questo di solito è un lavoro che le case di fertilizzanti fanno per te, quindi se le tabelle sono fatte bene e se si seguono i dosaggi indicati si dovrebbe avere un EC corretto. Ovviamente dipende anche dall'acqua di partenza che si utilizza (ricordiamo che l'EC di partenza ideale è di 0,2 / 0,3).

Ci sono genetiche che "mangiano" di più e altre meno, quindi l'ideale è seguire l'andamento della pianta per personalizzare l'EC in base alle sue esigenze.
È particolarmente importante misurare l'EC in coltivazioni idroponiche, perché utilizzando substrati inerti non si ha alcun "tampone" e nel caso di errori si creano danni drastici.

L'intervallo di EC ideale è
in terra tra 0,6 e 1,8;
in idroponica tra 0,6 e 2,2 (a seconda dei fertilizzanti scelti e set up).

Questi dati valgono con l’utilizzo di fertilizzanti classici, se si utilizzano i fertilizzanti Floraflex o Athena i dati cambiano drasticamente, in quanto sono molto più evoluti e aggiornati rispetto al resto della concorrenza, aprendo a una nuova concezione di coltivazione, dove i valori di EC sono molto più elevati dall’inizio alla fine della coltivazione, sia in terra che in idroponica, massimizzando rese, qualità e accelerando i tempi di raccolto (trovi l’approfondimento in seguito).

Come scritto in precedenza, con i fertilizzanti classici, organici e non, i valori di EC ideali in terra sono all’interno dell’intervallo compreso tra 0,6 e 1,8. Aumentando questi valori si corre il rischio di portare la pianta in overfertilizzazione, creando non pochi problemi e danni al raccolto finale. In genere le tabelle fornite dal produttore si basano su un EC di partenza dell’acqua compreso tra 0,4 e 0,6, basterà controllare l’ EC dell’acqua utilizzata per aggiustare i dosaggi del fertilizzante. Se si ha un EC inferiore a 0,4 sarà necessario aggiungere Calcio e Magnesio fino ad arrivare al valore ottimale (0,6), o aggiungere il fertilizzante base per vegetativa o fioritura, a seconda della fase, aumentando leggermente il dosaggio scritto in tabella. Mentre nel caso in cui l’EC sia superiore a 0,6, bisogna diminuire il dosaggio consigliato o aggiungere acqua osmotica/demineralizzata fino a rientrare nei parametri corretti (0,6).

Con i fertilizzanti organici non è strettamente necessario controllare l’EC della soluzione, mentre con i fertilizzanti non organici è altamente consigliabile.

Per un preciso controllo del valore EC della soluzione consiglio l’acquisto di una penna EC, possibilmente che calcoli l’EC in modo automatico in base alla temperatura dell’acqua, altrimenti indicherà dei valori fuori norma, anche se in realtà sono perfettamente normali. L’EC di una soluzione infatti dipende non solo dalla tipologia e concentrazione degli elettroliti ma anche da altri parametri. In genere, all’aumentare della temperatura aumenta anche l’EC.

Tornando a noi, nella preparazione della soluzione nutritiva è molto importante seguire le istruzioni della casa produttrice di fertilizzanti, rispettando l’ordine dei prodotti, mischiando bene la soluzione ogni volta che si aggiunge un prodotto (anche se non contiene N-P-K),e aspettando un paio di minuti tra l’aggiunta di un prodotto e l’altro. Poi controllare e sistemare il pH della soluzione se necessario, e per ultimo controllare l’EC. In questo modo avrai il risultato coretto senza creare legamenti non desiderati tra le molecole dei fertilizzanti. Se l’EC della soluzione così ottenuto non rientra nei parametri giusti, si può aggiungere acqua in caso di soluzione con EC troppo alto (in modo da diluire fino al valore desiderato), mentre se è più basso non consiglio di fare correzioni in quanto si rischia di compromettere la stabilità della soluzione e creare incrostazioni che si andranno a depositare nel substrato, creando blocchi nell’assorbimento corretto dei nutrienti.

Il giusto valore di EC varia di fase in fase, in base alla genetica, e da pianta a pianta, oltre che alla potenza dell’illuminazione usata e tipo di illuminazione, e in generale dall’intero set up dell’area di coltivazione.

Fase per fase

Per avere una coltivazione omogenea e più stabile, l’ideale è lavorare con talee provenienti dalla stessa madre e con talee della stessa categoria (se la talea è presa da un getto nuovo ed elastico sarà più performante rispetto a un getto vecchio e legnoso). In genere nelle prime fasi dello stadio di plantula, basta irrigare con acqua e radicante, quindi l’EC rimane tra 0,2 e 0,6. Dopo la prima settimana o due, si inizia ad aggiungere oltre al radicante anche il fertilizzante base da vegetativa, i dosaggi da rispettare sono quelli indicati dalla casa produttrice, tenendo anche conto del substrato usato. Se ad esempio usiamo un light mix o inerte, il dosaggio da usare è quello indicato, mentre se è un all mix bisogna diminuirlo, in genere dimezzandolo fino alla terza (fertilizzante organico) o quarta settimana (fertilizzante non organico). Alcune case produttrici come ad esempio BioBizz, hanno tabelle specifiche in base al substrato utilizzato e in questi casi si segue la tabella.

Nelle prime fasi di vegetativa è consigliabile avere un EC tra 0,8 e 1, in vegetativa avanzata si può arrivare fino a 1,5.

Nella prima fase di fioritura fino alla sesta settimana, l’EC ideale è compreso tra 1,5 e 1,8. Nella quinta e sesta settimana in genere si porta l’EC al massimo, in quanto l’ingrossamento del fiore/frutto avviene proprio in questa fase. Poi si va a diminuire fino ad arrivare a 0,8, per poi passare al flush.

Il flush va eseguito sia usando fertilizzanti non organici che organici, usando acqua con un EC di 0 o al massimo 0,6. Per questo motivo questa fase non deve mai durare più di 5-7 giorni in idroponica, 7-14 in terra, in quanto con la carenza di Calcio e Magnesio aumenta drasticamente il rischio di botrite. Per controllare se il flush è eseguito bene basta far defluire 400/600 ml di acqua per pianta, raccogliere il successivo scolo, misurare l’EC. Se è pari o inferiore a 0,6 è andato a buon fine, se è più alto bisogna continuare a fare il flush.

EC di scolo

Misurare l’ EC di scolo durante la fase vegetativa e fioritura, può dare risultati allarmanti per un coltivatore con poca esperienza, consiglio di controllare solo il pH di scolo per capire lo stato salutare della pianta (scopri di più con la nostra guida sul pH), oltre ai valori di pH ed EC nel substrato con strumenti apposti.

Il valore dell’EC di scolo dipende da molti fattori, come ad esempio substrato usato, quantità di fertilizzanti usati, quanto scolo si è scartato prima di misurarlo. È un argomento complicato, che tratto in consulenza in quanto richiede davvero tante informazioni prima di poter dare dei valori precisi. Di norma comunque è più alto (e non di poco) rispetto a quello scelto per l’irrigazione.

Idroponica

In idroponica i valori di EC vanno sistemati in base alla crescita della pianta, nei sistemi idroponici attivi possono essere necessarie variazioni anche di giorno in giorno, mentre nei sistemi passivi in genere si modifica al cambio soluzione. Durante la fase di fioritura si può arrivare a spingere l’EC anche a 2,2 se la pianta non mostra segni di stress da alta fertilizzazione. Il mio consiglio è di controllare periodicamente il pH, in quanto anche una piccola variazione può cambiare drasticamente l’assorbimento dei nutrienti.

Focus Floraflex

Questa ditta produttrice di fertilizzanti in polvere, altamente all’avanguardia, ha 3 tipi di programmi con ulteriori 3 tipologie di fertilizzazione, con acqua di partenza con EC a 0,2/0,3.

Il primo programma è quello base, che comprende l’utilizzo di B1 e B2 sia in vegetativa che in fioritura. In base al set up dell’area di coltivazione e preferenza propria di fertilizzazione, si ha la possibilità di scegliere tra 3 opzioni. Quella semplice inizia e finisce con dosaggi che portano l’ EC a 1,5 dall’inizio alla fine, quella intermedia inizia e finisce con EC a 2,1 , e in quella avanzata si raggiunge la massima concentrazione di EC, che inizia e finisce con la soluzione a 3. Consiglio di usare questa tabella solo se si ha intenzione di fare vegetative brevi e non oltre le 3 settimane, è indicata anche per autofiorenti e per principianti, o chi davvero non ha molto tempo da dedicare alla coltivazione.

Il secondo programma comprende V1 e V2 per vegetativa e B1 e B2 per fioritura. Questa tabella è più completa e permette di fare anche vegetative più lunghe, anche in questo programma di coltivazione si può scegliere tra 3 fertilizzazioni, sempre con EC fisso a 1,5 / 2,1 / 3 .

Il terzo programma è il più completo, ed è composto da V1, V2, VEG FOLIAR, B1, B2, BLOOM FOLIAR, BULKY B, FULL TILT. In questo caso gli EC variano a seconda della fertilizzazione scelta:

- in quella basica si inizia con 1,2 di EC in vegetativa, in fioritura si passa a 1,5 mentre le ultime due settimane si danno dei dosaggi che portano l’ EC a 1 la sesta settimana e 0,4 la settima.

- in quella intermedia in vegetativa si ha un EC di 2,1 mentre in fioritura si arriva a portarlo a 2,2 con un calo a 1,5 la sesta settimana e 0,6 la settima.

- in quella avanzata si mantiene un EC di 3 per tutte le fasi tranne per la sesta e settima settimana di fioritura, dove l’ EC è di 2 per la sesta e 0,8 per la settima.

La scelta della fertilizzazione dipende dal proprio set up e ambiente.

All’aperto o sotto un bulbo hps consiglio la fertilizzazione basica, quindi con EC 1,5. Con illuminazione a led con almeno 400W per mq si può passare a quella intermedia. Mentre per sfruttare al massimo la tabella avanzata, l’ideale è avere almeno 600W ogni 1,2 mq, ottima estrazione e introduzione dell’aria ed è fortemente consigliata l’introduzione di CO2, anche con CO2 boost o sacchetti di CO2, e non per forza con bombole.

Oltre a ciò, in tutti i programmi consiglio vivamente di usare acido ipocloroso (Cleanse di Athena o Root Drip di Floraflex), specialmente con i programmi intermedi e avanzati.

Floraflex ha introdotto anche un’ulteriore programma, chiamato Full Tilt, questo programma è particolare e si distingue rispetto agli altri, in quanto porta all’estremo la fioritura avanzata, mandando davvero le piante in tilt totale. Nel programma Full Tilt l’ EC di partenza è di 2,4 per poi salire a 3 in vegetativa inoltrata, in fioritura si arriva a 3,3 di EC alla quinta settimana, per poi scendere a 2,8 e 1,6 nella sesta e settimana settimana, ma raddoppiando il dosaggio di Full Tilt, e bisogna ottenere uno scolo per pianta tra i 400 e 600 ml. I risultati ottenuti con questo tipo di coltivazione sono eccezionali, ma richiede una buona esperienza di coltivazione e l’utilizzo di strumenti che permettono di calcolare il pH, EC, umidità nel substrato per monitorare sempre bene la situazione, oltre a controllare periodicamente lo scolo in modo corretto.

Il fattore principale che distingue Floraflex dai suoi competitors è il fatto di poter apportare modifiche importanti alla fertilizzazione in base alle esigenze delle piante. Hanno si programmi ben precisi da seguire, ma se le piante hanno una piccola carenza di micro elementi si può aumentare il dosaggio della parte 2 rispetto alla parte 1, mentre si può fare il contrario in caso di carenze di macro nutrienti. Ovviamente è difficile che ci siano vere e proprie carenze, ma alcune genetiche possono avere esigenze diverse rispetto ad altre, e con Floraflex si può personalizzare molto la coltivazione, non solo a seconda delle proprie preferenze, ma anche in base alle situazioni che si vengono a creare.

I fertilizzanti Floraflex sono pH perfect, quindi in genere non sono richiesti interventi per sistemarlo.

I fertilizzanti Floraflex possono essere messi in sequenza nella cisterna senza dover essere disciolti in recipienti separati: basta seguire la tabella in ordine e aspettare che si dissolvano, mescolando il tutto, per poi passare ad aggiungere in sequenza l’altro fertilizzante.

Focus Athena Nutrients

Questa è un’altra casa produttrice di fertilizzanti ai massimi livelli, usata dai Jungle Boys, famosa specialmente per il Core. Come per Floraflex, quando si acquista Athena, non si compra solo il fertilizzante, ma un vero e proprio programma da seguire rigorosamente. Questo semplifica molto la coltivazione, basta seguire il programma e il successo è garantito!

Athena ha due linee di fertilizzanti, la linea Blended e la linea Pro. La prima è caratterizzata da fertilizzanti in forma liquida mentre la seconda è in polvere. Entrambe le linee sono altamente professionali e offrono gli stessi risultati. Per entrambe le linee esiste solo un tipo di programma da seguire, indipendentemente dalla genetica, dal set up, dal tipo di coltivazione. Ovviamente danno per scontato che sia tutto a puntino. La vera differenza tra le due linee è l’acqua di partenza, i programmi sono stati fatti entrambi per acqua osmotica ad EC 0, ma la linea Blended è più tollerante per acqua con EC anche maggiore. La linea Pro si può usare anche con acqua ad EC 0,2 o superiore ma bisogna diminuire leggermente i dosaggi per arrivare ad avere un EC finale della soluzione di 3. Altra differenza da non trascurare è il numero di fertilizzanti e additivi da usare. Nella linea Blended troviamo Balance, Grow B, Grow A, Bloom B, Bloom A, PK, CaMg, Cleanse (l’elenco dei prodotti è la sequenza corretta da usare per fare la soluzione, ovviamente in vegetativa si usa il Grow e in fioritura il Bloom, mai entrambi insieme).

Nella linea Pro invece troviamo Balance, Pro Grow, Pro Bloom, Pro Core, Fade, Cleanse (elenco messo sempre in sequenza da usare per fare la soluzione, ovviamente in vegetativa si usa Pro Grow e in fioritura Pro Bloom, mai entrambi insieme).

Nel programma Blended, si parte da un EC di 2,1 che va a salire a 2,3 in prima fioritura per poi salire ulteriormente a 2,6, e finire a 1,5 nelle ultime 2 settimane di coltivazione. Con questa linea si può miscelare il tutto nella stessa cisterna, aspettando e mescolando la soluzione per 5 minuti dopo aver messo un fertilizzante. Molto importante è seguire la sequenza del programma.

Nella linea Pro invece, si inizia e finisce con EC 3 e i dosaggi non cambiano mai, anche in questo caso va rispettata la sequenza. Se si usa il Fade é necessario ricordarsi di sostituirlo al Core nella settimana 8 e 9 o dalla 7 se la pianta ha subito particolari tipi di stress. Con questa linea è importante miscelare il Core e il Grow o Bloom ciascuno in un recipiente a parte, per poi metterli uno per volta nella cisterna definitiva, mischiando sempre la soluzione.

Oltre alle linee Blended e Pro, Athena ha anche altri prodotti molto interessanti, il radicante 100% organico che va nebulizzato 2 volte a settimana in modo da non creare bio film sul substrato Stack, IPM per fare prevenzione o trattamento alle muffe e parassiti molli, Renew Perafoam e Reset per disinfettare, igienizzare e pulire tutto nelle aree di coltivazione, il Culture kit per preservare, proteggere e creare genetiche.

Valori di EC con FloraFlex e Athena

Sia Floraflex che Athena non lasciano residui nei sistemi di irrigazione e si sciolgono facilmente in acqua, le differenze tra i 2 competitors sono sottili, la più importante è l’ EC di partenza dell’acqua. Floraflex è più flessibile, offre molte tabelle di fertilizzazione e in caso di genetiche con richieste di fertilizzazioni particolari non si hanno problemi, in quanto delle lievi modifiche si possono fare. Per il resto si assomigliano molto.

Usando Floraflex e Athena, misurando nelle varie fasi l’ EC del substrato, si dovrebbero avere i seguenti valori: Vegetativa 3 - 5, prima fioritura 4 - 10, ingrossamento fiori 3,5 – 6. Questi valori in terra possono differire.

L’ EC del runoff dovrebbe essere tra 4 e 5 in vegetativa, tra 6 e 7 in fioritura tranne nella settima e ottava settimana che dovrebbe stare rispettivamente tra 4 – 5 e 3,5 – 3.

Per quanto riguarda il flush, consiglio un EC massimo dell’acqua di 0,6 anche se l’ideale è tra 0 e 0,2 e irrigare fino a quando l’ EC di scolo non scende tra 0 e 1 se si usa Athena, tra 0 e 0,6 se si usa Floraflex. Ricordo che il flush non dovrebbe mai durare più di 7 giorni, ideali 5, con substrati inerti, in quanto si rischiano muffe causate dalla carenza di Calcio e Magnesio. In terra invece il flush può durare tra i 7 e 14 giorni, dipende molto se si usa acqua osmotica o dall’EC dell’acqua.

Conclusioni

Misurare l’ EC è davvero determinante per sapere se il coltivo sta procedendo bene, se bisogna aumentare o diminuire i dosaggi di fertilizzanti, per ottenere il massimo dal proprio coltivo sia in termini di rese che qualitativi. Come spiegato in questa guida, è importante controllare l’ EC della soluzione, ma anche quello del substrato e del runoff aiutano molto a capire come sta procedendo la coltivazione. Non accorgersi di un errore nell’EC comporta danni gravi, spesso difficili da recuperare, specialmente nella situazione di eccesso. In caso di carenza basta aumentare le dosi del fertilizzante e in pochi giorni si risolve il problema, mentre se si è in presenza di over bisogna assolutamente riequilibrare la situazione facendo dei lavaggi, preferibilmente con acido ipocloroso o enzimi o se si usa BioBizz Alg-A-Mic.

Con fertilizzanti come Floraflex o Athena non si avranno mai problemi di EC se si segue il programma, anche nelle sequenze oltre ai dosaggi, facilitano davvero molto il lavoro lasciando al coltivatore più tempo per manipolare le piante o dedicarsi ad altri lavori.

Per ottenere il giusto valore di EC nel substrato tramite sensori, bisogna tenere in considerazione solo l’EC ottenuto quando il substrato ha un tasso di umidità vicino al 50%. In caso di umidità del substrato del 30% o 70% è normale ottenere dei valori “sballati” e quindi da non tenere in considerazione.

Per ottenere il coretto valore di EC nel runoff, in vegetativa bisogna scartare almeno 150/200 ml di scolo, per poi prendere lo scolo successivo e misurare l’EC, in fioritura si devono scartare tra 300 e 400 ml di scolo prima di prendere la misurazione. Bisogna anche considerare che tipo di substrato si usa, i consigli forniti si basano per substrati inerti, in terra i valori sono diversi anche in base al tipo di terriccio, un light mix è molto diverso da un all mix, oltre al tempo che lo si è utilizzato (un light mix diventa povero dopo circa 2 settimane, mentre un all mix dopo 4/6 settimane).

Le tabelle di fertilizzazione verranno fornite a tutti i clienti che acquistano da We Grow, in store o online, previa richiesta. Per un’esperienza completamente personalizzata, puoi contattarmi per una consulenza.

Con questa guida spero di esserti stato utile e che le tue piante non abbiano mai problemi di nutrizione. Buon coltivo!