La germinazione è una fase delicata che spesso un grower alle prime armi affronta con alcune perplessità. Growers più navigati, complici l'esperienza e automatismi, a volte sottovalutano questa importante fase da cui tutto ha inizio.
In questa guida descrivo i metodi principali per una germinazione di successo. Il tasso di germinazione dipende dal seme stesso in alcuni casi, da come è stato conservato (per questo manteniamo i nostri amati semi da collezione in frigorifero), e per la maggior parte delle volte dipende dalla corretta procedura utilizzata.
Il primo che descrivo è il metodo probabilmente più semplice, veloce ed efficace.
Consiste nel mettere in un contenitore, come un bicchiere o una ciotola, dell'acqua fresca (tra i 18 e 21 gradi) con qualche goccia di acqua ossigenata a 10 volumi. L'acqua ossigenata è facoltativa, non accelera il processo, ma rende il seme e la futura pianta più resistente a malattie. A questo punto, maneggiandolo con cura e possibilmente con delle pinzette disinfettate o dei guanti, basta inserire il seme nel contenitore. Mantenere questo contenitore al fresco (tra i 18 e 24 gradi) e al buio. In questo modo in al massimo 72 ore il seme si apre e fa uscire la prima radice. Il seme va poi trasferito in un vaso, dischetto in torba o lana di roccia, a circa mezzo centimetro di profondità nel substrato che si preferisce. È necessario prestare attenzione alla profondità in cui si pianta il seme, che deve essere circa il doppio della sua lunghezza. Se si sotterra in profondità maggiore il seme potrebbe non avere la forza per attraversare il substrato ed arrivare alla superficie.
Se trascorse le 72 ore in acqua il seme non si è schiuso, è necessario comunque spostarlo nel substrato desiderato, o rischierà di marcire. Quando questo succede, non significa necessariamente che il seme non germoglierà, quindi bisogna aspettare e sperare (non aspetterei oltre i 7-10 giorni).
Il substrato a questo punto deve essere mantenuto umido, non troppo secco o zuppo d'acqua. Se hai dubbi, puoi inserire un dito (pulito) nel vaso e sentire se il substrato è umido nei primi 3-5 cm di profondità della superficie.
Con questo metodo in genere in una settimana nascerà la piantina con i due cotiledoni (le prime due foglioline che sono già presenti nel seme, quindi non le prime "vere" foglie dalla cui formazione si può considerare l'inizio della fase vegetativa). Da questo momento in poi la pianta ha necessità di luce, mentre ti ricordo che le fasi precedenti avvengono al buio.
Va ancora garantita la giusta umidità, a questo scopo può essere utile una serretta.
Il secondo metodo consiste nell'inserire il seme in carta assorbente o cotone precedentemente bagnati. A questo punto si può inserire in una busta per alimenti o un contenitore e metterlo in un posto al buio e fresco, facendo qualche piccolo buco al contenitore per garantire un minimo di aerazione. A questo punto non dimenticarti del seme, ma controllalo dopo 48 ore e successivamente ogni 24 ore, assicurandoti che la carta o cotone siano sempre ben umidi. Una tip in più è di non lasciare che la radice diventi più lunga di 1 cm per spostare il seme nel substrato scelto. Più diventa lunga e più è fragile, difficile da maneggiare e più c'è il rischio che si attacchi alla carta o soprattutto al cotone.
Le fasi successive sono le stesse elencate sopra.
L'ultimo metodo consiste nell'inserire il seme direttamente nel substrato scelto. È particolarmente consigliabile usare un substrato inerte, come della fibra di cocco, un dischetto in torba o un cubetto di lana di roccia. Ad ogni modo, come spiegato in precedenza è importante inserire il seme al massimo a mezzo centimetro di profondità, e mantenere il substrato umido.
Se si inserisce il seme nel vaso finale sono importanti due fattori:
- scegliere un substrato adatto, è consigliabile rivalutare di usare un vaso più piccolo o un dischetto di torba o cocco, e fare un travaso in seguito, oppure (meno professionale e più casereccio come metodo) usare il substrato adatto per i primi 5-10 cm di superficie del vaso, e nella parte sottostante il substrato che si preferisce.
- mantenere sempre umido il substrato. Prima di inserire il seme si può irrigare il substrato come si preferisce, una volta inserito invece è possibile mantenere il substrato umido nebulizzando la superficie in modo che il seme non sprofondi troppo in basso (come spesso accade irrigando normalmente).
Con questo metodo prima di vedere fuoriuscire la plantula possono passare anche 4 settimane.
Quando utilizzare la lana di roccia
In sistemi idroponici dove è previsto l'utilizzo di argilla espansa, a prescindre dal metodo di germinazione scelto, è molto utile se non essenziale utilizzare la lana di roccia. Si può utilizzare anche in altri tipi di coltura, la caratteristica fondamentale per chi coltiva in idroponica è che, a differenza della torba o fibra di cocco, la lana di roccia non si sfalda e di conseguenza la pianta rimane più stabile una volta inserita nell'argilla.
Perché il seme non germina?
Per capire se un seme è "buono" si può schiacciare tra le dita con una pressione non eccessiva (non serve essere Hulk), possibilmente utilizzando dei guanti. Se hai dubbi sulla forza da applicare, puoi utilizzare pollice ed anulare, che è il dito con cui si riesce ad applicare meno pressione. Se il seme si rompe probabilmente non avrebbe germinato o avrebbe dato vita a una pianta debole.
Se invece noti che la "corazza" del seme è particolarmente dura, è possibile limarla leggermente prima di metterlo a germinare. Si può utilizzare della carta vetrata o una lima per le unghie. Ciò favorisce l'assorbimento dell'acqua e la radichetta romperà con facilità il rivestimento del seme per poter uscire.
Qualsiasi sia il metodo che preferisci utilizzare, se dal seme è comparsa la prima radice e in fasi successive muore, la causa purtroppo va cercata in qualche errore commesso dal grower stesso. Del resto, ogni errore è una lezione preziosa imparata, e non è da considerare un insuccesso. Valuta sempre i fattori più importanti: temperatura e umidità, qualità del substrato (aerazione, pH, EC e più in generale la composizione), qualità dell'acqua utilizzata, pH ed EC, metodo di irrigazione, prodotti scelti.
Quando posso iniziare a fertilizzare?
Durante la germinazione non si deve dare alcun tipo di fertilizzante.
L'unico prodotto che si può utilizzare è un radicante, avendo cura di controllare che sia un vero prodotto radicante e non contenga nutrimenti, specialmente NPK. Un buon radicante può essere utilizzato fin dalle prime fasi per aiutare il seme a schiudersi, in questo caso però sconsiglio l'utilizzo dell'acqua ossigenata, in quanto si potrebbero avere reazioni avverse.
La fertilizzazione in seguito dipende dal substrato scelto, dai fertilizzanti scelti, dallo stato generale di salute della pianta.
In generale si inizia a fertilizzare quanto inizia il vero e proprio stato di vegetativa, valutando i fattori elencati prima.
Per qualsiasi dubbio sono disponibili le consulenze personalizzate, contattaci.
Buona germinazione!